Gli alberi di olivo, come ben sappiamo, sono tanto diffusi in Italia, il nostro paese è difatti uno dei più grandi artigiani di olive nel mondo. In Italia produciamo suppergiù 500 molteplicità diverse di olive, ciascuna con un utilizzo diverso.
Diverse olive sono da tavola, di conseguenza perfette da mangiare come aperitivo o anche da impiegare per preparazioni di pasta o del pane come ad esempio la caratteristica focaccia pugliese. Altre all’opposto sono impiegate per la produzione del noto ed eccellente olio extravergine d’oliva, ritenuto come un ingrediente fondamentale in cucina. L’olio extravergine di oliva è parecchio notevole e nei tempi recenti ha raggiunto prezzi alquanto elevati anche nei diretti paesi di produzione per colpa dell’aumento dei prezzi.
Gli olivi sono piante parecchio longeve, difatti se tenute con cura e messe in condizioni perfette possono vivere anche oltre i 1000 anni. Bisogna dire però che la longevità di una pianta, così come quella dell’olivo deriva da svariati fattori quali: clima, potatura e parassiti. In questo articolo vedremo uno dei tre fattori in maniera dettagliata, ovvero la potatura e cercheremo di comprendere qual è la maniera giusta di sfoltire gli alberi di ulivo per far sì che possano vivere e generare frutti al meglio.
Cominciamo subito dicendo che ci sono alcune motivazioni differenti per cui potare un albero di olivo: la salute dell’albero, l’estetica e la produttività. In diversi casi gli olivi vengono conservati proprio come elementi d’arredo di giardini casalinghi e di diversi ristoranti e tenute. In tali casi si cerca di realizzare una potatura conforme per far sì che si conservino belli da vedere.
Per di più una potatura selettiva, consente di rimuovere i rami superflui così da accrescere la fertilità dei frutti. Infine rimuovere foglie secche e rami degenti o privi di vita, facilita la giusta salute della pianta che respirerà meglio e avrà una giusta circolazione d’aria. Le tecniche di potatura per di più sono diversi e mutano a seconda dei bisogni.
Sarà necessario una tronchese ottimale per effettuare tagli puliti, netti che dovranno essere separati non più di un paio di centimetri dal nodo primario del tronco. Nella situazione in cui l’albero si sviluppi molto in altezza all’opposto, potrebbe essere indispensabile tagliare i rami dalle forme più scorretta. In qualsiasi caso comunque si prosegue sempre prima alla destituzione dei rami secchi partendo dalla parte centrale della chioma.
In tale modo potremmo immediatamente comprendere la situazione globale. Questi che vi abbiamo appena detto sono consigli generali, che per chi non è molto esperto potrebbero comunque risultare difficili e nel caso sia così è meglio rivolgersi a ad un esperto del settore.
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